Un caso interessante: Fiori di Bach e Alzheimer (o qualcosa di simile)

Con Graziano Nicoli, abbiamo pensato, visto il notevole interesse per il tema Alzheimer e Fiori di Bach, di riproporre anche questo mio vecchio post.

A breve, ci sarà anche una interessante sorpresa per chi è interessata/o a questo argomento.

Quindi continuate a seguirci!


Ho avuto un caso interessante, e vorrei condividerlo con voi:

 

Una mia conoscente * mi ha interpellato per sapere se i Fiori di Bach**  possono aiutare i suoi anziani genitori.

 

Nessun problema, rispondo io!

Non sapevo ancora quale fosse il problema.

 

Fissiamo un appuntamento.

 

Il Padre

Il Padre ha subito una doppia ischemia che gli ha provocati danni cerebrali simili a quelli del morbo dell'Alzheimer.

Chiedo aiuto ad un mio collega ed amico, Graziano Nicoli, che da anni lavora come volontario, con il supporto dei Fiori di Bach, con i caregiver dei malati di questo morbo, presso l'Associazione G.P. Vecchi di Modena

Lui gentilmente mi inoltra tutto il materiale raccolto, in modo che io possa prepararmi al meglio.

 

Spiego alla figlia che non posso fare nulla per la malattia, ma i fiori potrebbero aiutarlo a vivere meglio la sua condizione (il condizionale mi sembra di rigore)

 

Egli vive nel suo passato, riconosce moglie e figli, ma li vede come quando era giovane.

Un fatto mi colpisce: prima della malattia era un buon chitarrista.

Dopo l’attacco, non si ricorda più come si suona questo strumento, ma suona perfettamente la fisarmonica, che studiava quando era giovane, e che poi aveva subito lasciato per la chitarra, e mai più toccata da allora.

 

E’ stato sempre un uomo indipendente.

Ora non può più andare in giro da solo, anche perché non riconosce il quartiere in cui abita, anche se vive lì da anni. E questo lo umilia molto, non riesce ad accettare la sua nuova condizione.

 

Odia essere in uno stato di confusione.


Lui ricorda il suo vecchio quartiere, i suoi vecchi amici.

Si arrabbia quindi, quando è obbligato ad aspettare che qualcuno sia libero di accompagnarlo in giro.

Inoltre cerca continuamente la compagnia dei figli, e fa di tutto per attirare la loro attenzione.

 

I fiori che gli preparo sono Honeysuckle, per il suo attaccamento al passato; Clematis, perché vive in un mondo tutto suo; Impatiens per la sua impazienza ed irritabilità, e Walnut, perché riesca ad accettare questa sua nuova fase.

 

La Madre

Ho la convinzione che se i fiori avranno effetto su di lei, anche il marito starà sicuramente meglio.

 

Lei non accetta la malattia del marito.

Lui si dimentica il nome delle cose, e lei continua a chiedergliele e a ripetergliele.

Quando lui non se li ricorda, lei si irrita, e questo lo umilia molto.

Inoltre è molto stanca, perché vuole fare tutto lei, non accetta una mano da nessuno, pretendendo di fare tutta alla sua maniera.

Nello stesso tempo, il marito non può fare un passo che lei lo segue.

Ormai vede solo il lato negativo delle situazioni, e accetta di prendere i fiori, solo perché la figlia ha insistito.

Le prescrivo Centaury, perché è sempre disponibile verso il marito; Oak, perché anche se è sfinita, continua ad andare avanti, senza volere nessun aiuto; Olive, per la sua stanchezza fisica e mentale; Red Chestnut, perché è sempre in pena per lui; Star of Bethlehem, per farle accettare la malattia di lui, Vine, perché vuole che tutto venga come stabilisce lei. Inoltre Gentian, perché vede solo il lato negativo di ogni situazione, e Gorse, perché non ha più nessuna speranza, accetta i Fiori solo su insistenza della Figlia.

 

Preparo i Fiori, quindi spiego come prenderli.

Il problema è come somministrarli al Padre: lui rifiuta di prenderli, è stanco di prendere medicine. La Madre trova una soluzione geniale, glieli mette nel te.

 

Qualche giorno dopo incontro la Figlia, chiedo com’è andata, e lei è sbalordita.

Era convinta che i fiori potessero aiutare la Madre, ma per il Padre invece aveva poche speranze. Ed invece... le sembra un miracolo!

Sono entrambi più tranquilli e rilassati, hanno trovato una loro dimensione per accettare e convivere con la malattia di lui.

Il Padre si fa aiutare, non si arrabbia più con la moglie per ogni sciocchezza, ed accetta che la sua vita sia cambiata.

(I Figli, inoltre, lo hanno fatto felice regalandogli per il suo compleanno, una fisarmonica!)

La Madre, anche lei più rilassata, non sta più dietro a suo Padre in maniera ossessiva. Ci mettiamo a ridere, quando la Figlia mi racconta che quando lo sente alzarsi dal letto la notte, non lo segue più per paura che possa cadere, ma ora si gira dall’altra parte.

 

Ieri la figlia mi ha chiamato, perché hanno finito entrambi la boccetta. E adesso? Mi chiede.

Loro stanno entrambi bene, vivono serenamente la malattia di lui. 

Io le spiego che i Fiori non sono medicinali, se non sono saltano fuori altri problemi, il mio lavoro è finito.

Tutto qui? E' la risposta di lei. E’ bastata una sola boccetta?


Difficile crederlo (onestamente anche per me)

 

Troviamo un accordo: fra una settimana, senza l'utilizzo dei fiori, mi farà sapere se le cose sono cambiate.

 

* Ringrazio la Figlia F. (che però vuole rimanere anonima), per l'autorizzazione a scrivere dei suoi Genitori


** Per sapere qualcosa di più su i Fiori di Bach, puoi scaricare il libro "I 12 guaritori e altri rimedi" di Edward Bach

 

Camilla