Chiusa per Ferie... forzate

Lila in bicicletta
Lila in bicicletta

Chiusa per ferie forzate.

Il portatile ha deciso che voleva farsi un periodo di vacanze dal tecnico. Quindi uso un netbook lentissimo per vedere le email.

Il cellulare, geloso, ha chiesto il pensionamento forzato.

Quindi aspetto chi lo sostituisca.

Inutile arrabbiarsi, mi metto in ferie anch'io dal mondo virtuale.

Se domani non posto nulla, sapete con chi arrabbiarvi.

 

Ieri,scherzosamente, ho postato questo messaggio sulla mia bacheca di Facebook

Come succede spesso in questo ultimo anno, il mio portatile è da una settimana che è in riparazione (ancora!), e sono obbligata ad utilizzare un netbook lentissimo per lavorare.

Ed io odio essere rallentata, per tenermi tranquilla dovrei farmi continue trasfusioni di Impatiens!

 

Non contenta, anche il mio prezioso cellulare ha deciso che era ora di andarsene. Quindi posso solo vedere le email (a volte), e/o fare o ricevere chiamate (e non sempre).

Oggi mi sono decisa, e sono andata ad acquistarne un altro presso il mio gestore telefonico.

Ma, perché c'è sempre un ma nella mia vita, ci vuole qualche giorno perché arrivi.

 

Lo so, è colpa mia, sono un vampiro energetico (per restare in tema con il post precedente).

Succhio energia dai miei aggeggi elettronici, quindi non posso arrabbiarmi più di tanto con loro.

Anche perché non c'è soddisfazione ad arrabbiarsi con una macchina che non risponde!

Quindi che fare del mio tempo?

 

Ho infine deciso di prendermi qualche giorno “di vacanza”.

Lo so, queste sono appena finite.

Ma io durante l'estate ho lavorato continuamente!

Con la scusa che posso anche lavorare in un parco o al mare, ho passato l'estate ad organizzare, scrivere, studiare, etc.

Ho diritto quindi di alcuni giorni di riposo.

E se non lo capisco io, me lo fanno capire.

 

E me le sto godendo: giro per Milano in bicicletta con il naso in su, rischiando la vita e facendo finta di niente agli insulti della gente di corsa, per guardare la mia splendida città.

Adoro Milano: è come una severa signora vittoriana, che solo dopo che ci concede la sua confidenza, permette di vedere le sue meraviglie.

Avete mai visto, per esempio, affreschi che ci sono su alcuni edifici in corso Buenos Aires?

 

 

Non è vero che a Milano tutti corrono.

Girando per i giardini Palestro, ho notato un sacco di gente che si ferma per guardare il colore delle foglie, o raccogliere le castagne matte per il mal di gola.

O almeno, questo di solito lo faccio io. E' una vecchia favola dei miei nonni.

Se raccogli una castagna matta in autunno, non avrai mal di gola per tutto l'inverno.

 

Lo faccio tutti gli anni, e non funziona.

Ma mi piace farlo.

Non tutto quello che si fa deve avere un senso.

 

Insomma, mi sto godendo questi giorni di forzata libertà dal computer.

E mi sto godendo la mia bella città.

Che volere di più?

Camilla