L’albero generazionale e i Fiori di Bach
Ho ripreso in questo periodo a leggere il libro di Metagenealogia di Alejandro Jodorowsky e, dopo poche pagine, sono incappata in questo paragrafo
Il paziente, per poter guarire, deve essere quello che è davvero, liberandosi dall’eredità acquisita: quello che gli atri hanno voluto che lui fosse. Ogni malattia deriva da un’imposizione ricevuta nell’infanzia che ci obbliga a non essere quello che siamo in realtà.
Ereditiamo esperienze attraverso il nostro albero generazionale (i nostri antenati) e così obbediamo alla sua volontà, che per un eccessivo accumulo di idee, preconcetti, sentimenti, desideri e bisogni ereditari ci spinge a non soddisfare la nostra mission.
Esprime, in maniera diversa, lo stesso pensiero del dr. Bach, quando afferma che c’è un legame fra emozioni e la malattia.
Infatti lui scrisse che “dietro tutte le malattie si celano le nostre paure, le nostre ansie, la nostra avidità. Le nostre simpatie e antipatie. Cerchiamole e curiamole, e curandole se ne andrà la malattia che ci affligge.”
Ho ripreso a studiare la psicogenealogia, perché spesso mi sono arrivate clienti che mi portavano dei disequilibri “ereditati”, probabilmente attraverso la trasmissione inconscia, dal loro albero generazionale. Malattie, lutti, suicidi, dolori, disarmonie, che si ripetevano di generazione in generazione.
Da sempre mi affascina questa branchia della psicologia, in particolare negli scritti di Anne Ancelin Schützenberger, una psicologa e psicoterapeuta francese, e il suo libro più famoso La sindrome degli antenati.
La Psicogenalogia è un metodo di analisi e indagine sulla storia della famiglia, in cui si lavora per capire cosa nella famiglia d’origine non è stato risolto, e quindi viene trasmesso ai discendenti che possono, che diventano portatori di comportamenti inspiegabili o autosabotanti, di copioni negativi che si ripetono ciclicamente, o si trovano a ripetere la “stessa storia” degli antenati e sentire che la loro vita non gli appartiene.
La bella immagine di Mechtild Scheffer, una floriterapeuta tedesca, mostra il modello del progetto di vita di Edward Bach. Lui considerava la vita umana come l'adempimento della missione dell'anima, e la salute significava agire secondo le intenzioni della propria anima. La causa della malattia, quindi, era il venir meno di questa armonia. Lo scopo del suo metodo è appunto risolvere i blocchi mentali, e nella mia tesi, anche quelli generazionali, e ripristinare l'equilibrio mentale.
Ma ritornando all’immagine, la Scheffer ha associato le seguenti interpretazioni:
- Piano della vita dell'Io Superiore per lo sviluppo della personalità (figura 1)
- Personalità non sviluppata del tutto. I potenziali non vengono completamente sfruttati (figura 2)
- Una personalità del tutto sviluppata. Tutti i potenziali sono pienamente sfruttati (figura 3 )
Come poter lavorare sull’albero generazionale delle clienti?
Non ho ancora trovato la risposta, per adesso utilizzo diversi metodi, tra cui la scrittura e la lettura degli Arcani Maggiori dei Tarocchi, come strumento di auto conoscenza.
Mentre con i rimedi del dr. Bach lavoro con il metodo “a cipolla”, cioè togliendo ogni strato della cipolla, partendo da quello più esterno, che corrisponde a una emozione negativa di cui dobbiamo liberarci, prima di arrivare al suo cuore.