Tango & Fiori di Bach

Quando ho iniziato a prepararmi per l’intervista con Cosima Ciriaci (Mina), ho navigato su Google.

Ma il Tango non si può leggere, si deve sentire.

Quindi ho ascoltato i CD di Astor Piazzolla, ho guardato video su YouTube, letto libri che parlano del Tango.


Insomma, alla fine mi ha catturato.

Le appassionate parole di Mina hanno fatto il resto.


Ma iniziamo…


Mina, ci racconti chi sei?

Sono una Naturopata, specialista in floriterapia e fitoterapia spagirica, allenatore di Taichi e operatore Tiuna, riflessologa. Studio e sperimento l’agricoltura biodinamica e conduco gruppi residenziali di Ampeloterapia. Presidente e docente nei corsi di formazione in naturopatia con Zefiro Lumoi.

E ho unito la per passione per il Tango alla Naturopatia 

 

Come è nato il tuo amore per il Tango?

Appartiene al mio passato.

E’ un ricordo gioioso del cuore, ricordo mio zio, al pianoforte e con la fisarmonica e la musica del tango, lui mi ha passato la sua passione.

Qualche anno fa ho iniziato a frequentare un’Associazione a Taranto. 

Il Tango è una danza sociale, olistica, non serve esibirsi, ma a connettersi. Si balla in ronda (cerchio), e la connessione con il partner si condivide in pista contemporaneamente ad altre coppie rispettando lo spazio di tutti.

Ballo il Tango Milonguero.

Si danza abbracciati, guancia contro guancia, i corpi allacciati. La Donna ha gli occhi chiusi. È il Compagno che la conduce attraverso il plesso solare.

La donna cerca l’ascolto della musica dal corpo dell’uomo. L’uomo sente e ascolta in maniera differente, con pause rallentamenti, marche soavi, sempre in connessione. Il tango diventa ogni volta un momento unico.

E’ un ascolto di cuori attraverso il silenzio. 


Giocando, proviamo ad associare dei Fiori di Bach ?

Sicuramente Holly, perché è condivisione, unità ed interezza con il partner.

Nel Tango, come ho detto prima, è l’Uomo che guida e decide. Quindi potrebbero essere Larch, per l’indecisione del comando da dare, e Elm, per l’ansia o la preoccupazione di sbagliare.

Il segreto del Tango sta in quell’istante d’improvvisazione che si crea tra passo e passo,  il “qui e ora”.

Quindi la coppia deve essere concentrata nel momento presente, l’Uomo per dare il comando, e la Donna per riceverlo. Quindi sicuramente Clematis.


La Donna nella coppia, che ruolo ha?

Lei si affida e si lascia guidare, ma non è assolutamente passiva. La Donna converte in interpretazione e creatività, con il movimento dei piedi, i comandi che riceve dal corpo del suo compagno.

È un ricettacolo attivo aperto ai comandi, mi viene quindi in mente Centaury.

Nella Milonga (la sala dove si balla il Tango), gli Uomini e le Donne sono separati prima di iniziare a ballare.

È La Donna che sceglie il Compagno, attraverso un gioco di sguardi.

Quindi in questa prima fase è lei che decide.

Il Tango è una danza che coinvolge interamente la coppia, ci si affida al compagno, quindi sicuramente Water Violet; mi viene in mente ancora Larch per la fiducia in se stessi, nella propria creatività, e per l’agitazione e la paura di sbagliare.

Il Tango era per gli immigrati e gli esuli la possibilità di dimenticarsi le difficoltà del presente e di sognare un futuro migliore.  Per questo potremmo associarlo anche a Walnut, per ascoltarsi, mettersi sul proprio cammino, aprirsi e liberarsi del passato.


Perché consiglieresti il Tango?

Una via per sperimentare ed esplorare i ruoli dell’uomo e della donna, un re-imparare a sentire non con la mente che mente, ma con il cuore che non mente mai.

Il tango come ricerca e tentativo attraverso due corpi di essere Uno, in Armonia con il Tutto.  


Camilla