Oppure...

Gentian, il fiore dell'ottimismo

 

Sabato mattina avevo un appuntamento di lavoro.

La persona che aspettavo non si è presentata, e nemmeno ha avvertito.

 

Avevo due alternative: arrabbiarmi  e tornare a casa per recuperare il tempo perduto, ma con un grande mal di stomaco.


Oppure

 

Sono andata alla biblioteca del Castello Sforzesco, e ho trovato in esposizione due libri che avevo prenotato presso la mia biblioteca di zona.

Le biblioteche comunali sono collegate, quindi questi libri mi sarebbero dovuti arrivare da tempo.

Anche qui avevo due altre opzioni: arrabbiarmi e mandare un’email di protesta al Servizio biblioteche,

 

oppure

 

farmi una risata, ed essere felice di aver trovato quei due libri, quando ero anche in crisi d’astinenza di lettura.

 

E potrei andare avanti così all'infinito, ma penso che abbiate capito.

 

Premetto, non ho lasciato perdere le prime opzioni.

La persona che non si è presentata ha ricevuto una mia telefonata di protesta per la sua maleducazione. E ai bibliotecari, quando riporterò i libri, farò notare la loro inefficienza.


L’importante è però di cercare di trarre sempre il meglio da ogni situazione, anche da quelle apparentemente negative. 

Sabato sarebbe potuta essere una giornata pessima o, come invece è stata, piacevole.

 

Sta a noi scegliere, sempre.

 

Per questo possediamo il libero arbitrio.

Non dimentichiamocelo mai.

Tutto questo mi ricorda  un fiore del sistema del dr. Bach che ci aiuta a vedere “il bicchiere mezzo pieno, invece che costantemente mezzo vuoto”: Gentian, dedicato a…

 

Quelli che si scoraggiano facilmente. Possono fare buoni progressi nella malattia o negli affari della vita quotidiana, ma qualsiasi lieve ritardo o il più piccolo ostacolo causa loro dubbi e subito li demoralizza.

 

Mi piace vederlo come un fiore dell’ottimismo.  

Volge al positivo quello che apparentemente può apparire negativo, e questo ci dà la forza di andare avanti con un sorriso, invece di fermarci per piangerci addosso e pensare a come è difficile vivere.

La vita ci offre solo quello che noi le chiediamo.

Non è ingiusta e vendicativa, ma nemmeno materna e buonista.

Quello che chiediamo, riceviamo.

Allora perché non chiedere gioia e prosperità, invece che dolore e tristezza?!?

 

 

Riflettete, Viaggiatori del Web, riflettete…

 

Camilla