Noia, asma dell’Anima, come uscirne?

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Jove Decadent (1899) Ramon Casas

 

 Io mi annoio molto raramente, ho sempre qualcosa da fare, da scoprire o da inventarmi.

Ma, ahimé, qualche volta capita pure a me.

E quando questo succede, entro in crisi di profonda insofferenza, il cervello è in fermento e perfino la pancia è noiosa.

Perfino sogni inquietanti, di notte, mi invitano al movimento.

Entro addirittura in crisi d’astinenza da libri, nulla mi soddisfa, nemmeno i miei libri consolatori.

Non riesco a fare nulla di prefissato, e mi perdo in mille faccende assolutamente inutili.

Sono, insomma, stonata.

Ma il problema più grosso, è che non lo sono solo io, ma anche tutto quello che mi circonda, entra in sintonia con me. E nulla funziona più.

 

 

Che cos’è la noia?

La noia sta diventando sempre più un malanno contemporaneo, molte persone si rivolgono a me per tentare di uscirne.

È un malessere interiore, connesso a una prolungata condizione di uniformità e monotonia e talvolta è associato a impazienza e irritazione.

Ma la definizione che più mi sembra azzeccata, è tratta da un brano di Carlo Bini (Livorno 1806 - Carrara 1842), letterato e amico di Giuseppe Mazzini, che un suo libro “Manoscritto d’un prigioniero”, (cap. XX) la spiega così: 

 

La noia è una parola sola, una parola breve, ma il provarla è tal volume che uomo al mondo non sfoglierebbe così per tempo, nè così di leggieri. La noia è l’asma dell’anima, è una ruggine che può consumare la meglio temperata lama; è una cosa che dai capelli alle piante ti fascia la cute d’un senso umido, fastidioso, e ti fa veder tutto bigio. Toglie il sapore al gusto, la fragranza ai fiori, la dolcezza all’armonia. Schiaccia l’acume dell’intelletto, e lo rende bestialmente stupido; e insugherisce il cuore, mortificandone la squisita sensibilità, disseccandovi dentro la lacrima del piacere e del dolore. Oh, la noia è il più insopportabile dei nostri dolori, perché è il dolore della stanchezza, perché non eccita in noi una forza che valga a combatterlo.

 

Come uscirne?

L’unico modo possibile, secondo il mio parere, è fare cose che non siano presenti nella propria quotidianità.

Qualcosa che stimoli la mente e obblighi a mettersi in gioco, però divertendosi.

Anche  piccole cose si, che però costringano a cambiare prospettiva.

 

Vi ricordate il film “Yes Man” con Jim Carrey?

Il protagonista cambiava la sua vita rendendola molto più divertente, semplicemente sostituendo alle richieste che gli venivano poste, la parola  SI, invece del solito NO. Solo cambiare una parola può ribaltare l'intera nostra esistenza. Questo è il messaggio del film,  perché mostra come la vita incomincia dove finisce la comfort zone, cioè quell'insieme  di abitudini e sicurezze che ci costruiamo per vivere un'esistenza priva di preoccupazioni e pericoli.

Ricordiamoci che il contrario di noia è allegria e divertimento, e solo questo semplice passaggio riequilibrerà in noi uno stato di benessere. 

 

Perché non farlo anche noi?

I Fiori di Bach ci possono dare una mano?

  • Hornbeam, è il rimedio per quando ci si sente troppo stanchi per affrontare gli impegni della giornata ed è più facile rimanere a letto oppure rimandare le cose. Tuttavia, se ci si sforza di iniziare, la stanchezza scompare. Considero questo rimedio come l’ “Organizer mentale” del sistema del dr. Bach, perché aiuta a organizzare la giornata e a sconfiggere la monotonia per la quotidianità 
  • Wild Rose è il rimedio per le persone che hanno smesso di lottare per raggiungere un obiettivo. Si sono rassegnate a prendere le cose come vanno senza né lamentarsi né sembrare particolarmente infelici. Si lasciano vivere, la loro esistenza ormai è solo in bianco e nero. Questo fiore riporterà il colore nella loro vita, torneranno a essere più spensierati e sentiranno di avere uno scopo nella vita che le porterà maggiore gioia e piacere.