La sindrome dell’Hikikomori
L’isolamento sociale volontario
![Hikikomori e fiori di Bach](https://image.jimcdn.com/app/cms/image/transf/dimension=375x1024:format=jpg/path/sae38e25daa5453b0/image/i352ca98ff9ec6f67/version/1688479043/hikikomori-e-fiori-di-bach.jpg)
So benissimo che chi soffre della sindrome dell’Hikikomori ha bisogno di un supporto psicologico, ma ho riflettuto quali rimedi del dr. Bach potessero essere d’aiuto, sempre considerando che il mio è un esercizio mentale, e che ogni individuo ha caratteristiche diversi e, quindi, di rimedi magari diversi da quelli che ho scelto io.
Hikikomori è un termine giapponese che si può tradurre in “stare in disparte” e identifica quelle persone che vogliono ritirarsi dalla vita sociale, restare chiusi in casa, evitando il contatto con il mondo esterno, a volte con gli stessi familiari, per lunghi periodi. Il fenomeno è emerso negli anni Novanta in Giappone, in risposta alle pesanti pressioni psicologiche della società nipponica e provocando un incremento di ragazzi giapponesi chiusi in casa in ritiro volontario. Ma si è diffuso anche in Occidente, soprattutto dopo l’isolamento dovuto dal Covid, e sta colpendo molti giovani dai 14 anni in poi.
I giovani hikikomori possono manifestare il loro disagio in vari modi: stare in casa tutto il giorno, oppure uscire solo quando sono sicuri di non incontrare conoscenti, o addirittura vagare senza meta tutto il giorno facendo credere di essere andati a scuola, mantenendo le relazioni esterne al minimo e quasi esclusivamente attraverso l'uso di Internet.
Colpisce in particolare persone con una spiccata introversione, che nelle relazioni sociali possono sperimentare vergogna e paura di non sentirsi all’altezza, condizioni che possono essere tra le cause di una bassa autostima.
La percezione che un/a giovane hikikomori ha è quella di non riuscire a rispondere a tutte le richieste della famiglia e del mondo esterno con l’impossibilità di gestire la pressione sociale e il confronto con il mondo esterno. Stare nella relazione con l’altro diventa troppo difficile, fino a sottrarsi allo stress della lotta e della competizione, chiudendosi in sé stesso/a e nella in solitudine.
Quali fiori di Bach potrebbero essere di supporto?
- Larch è il rimedio per quelli che non si considerano capaci quanto quelli che stanno intorno a loro. Sono convinti di fallire o, di non avere mai successo, così non fanno neppure un tentativo, o non lo fanno con sufficiente convinzione. Il rimedio li aiuta a rischiare e a farsi coinvolgere dalla vita.
- Clematis, invece, è il rimedio per chi vive in un suo mondo fantastico, o in questo caso preferisce vivere attraverso un Avatar in un mondo virtuale, e si perde facilmente in fantasie che lo allontanano dalla realtà. Il rimedio lo riporterà nel Qui e Ora.
- Pine è utile per chi prova un senso di colpa, perché non si sente all’altezza delle aspettative proprie e altrui. Il dr. Bach sosteneva che questo senso di colpa e auto-rimprovero è solo una perdita di tempo, poiché gli errori passati sono esperienze che ci insegnano a non ripeterli di nuovo. Una volta imparata una lezione, essa ci guiderà ad affrontare serenamente la stessa esperienza in futuro.
- Water Violet è il rimedio per quelli che amano vivere isolati. La naturale riservatezza può creare una barriera fra loro e gli altri tanto da farli veramente ritrovare soli e incapaci di mettersi in relazione con la gente. Quando ciò succede il rimedio può aiutare a riportarli in equilibrio cosicché possano ritrovarsi più coinvolti con il prossimo.
Ma come ho scritto prima questi sono solo alcuni...