Pozione della Fortuna con i fiori di Bach

... prendendo spunto da  Harry Potter

Dopo diversi post seri, oggi ho voglia di giocare un po', e per farlo,  ho preso spunto dai libri di Harry Potter, che sto rileggendo in questo periodo.

Fanno parte dei miei libri “consolatori”, da leggere e rileggere nei momenti difficili, o quando sono in crisi d’astinenza da buone letture.

 

Una delle pozioni che gli ho più invidiato, è la pozione Felix Felicis (ne parla nel sesto libro della saga), meglio conosciuta come la Fortuna liquida, un potente filtro magico dal colore dorato che dà il potere, a chi ne beve, di trasformarsi in un “catalizzatore di fortuna", cioè fa capitare a chi la beve occasioni propizie per raggiungere certi obiettivi o sentirsi capaci di poter fare ogni cosa, e di avvertire immediatamente la sensazione di dover fare al più presto qualcosa. 

 

Da dove deriva il termine  fortuna?

Il termine latino fortuna deriva da fors, che vuol dire «sorte» ed ha la stessa radice di ferre, che indica «portare»; quindi fortuna può voler dire «ciò che porta la sorte».

 

Il suo significato sulla Treccani:

 s. f. [lat. fortūna, der. di fors fortis «caso, sorte»]. – 1. Propriam., nome di un’antica divinità romana, personificazione della forza che guida e avvicenda i destini degli uomini, ai quali distribuisce ciecamente felicità, benessere, ricchezza, oppure infelicità e sventura: la dea Fortuna; il tempio della Fortuna. Concepita e rappresentata variamente nella letteratura e nell’arte (Dante, per es., nel c. VII dell’Inf., l’immaginò come un’intelligenza celeste ordinata da Dio quale «general ministra e duce» dei beni mondani, beata nel cielo dove «con l’altre prime creature lieta Volve sua spera»; il Machiavelli invece la riportò sulla terra, sottomettendola, ma come potenza astratta, alla volontà dell’uomo: «la fortuna è donna: ed è necessario, volendola tenere sotto, batterla e urtarla», cap. XXV del Principe), è rimasta anche nella fantasia popolare come un essere soprannaturale a cui si attribuisce il merito o la colpa di avvenimenti inaspettati e di improvvisi mutamenti di stato, raffigurata come una giovane donna bendata, con un piede su una ruota, simbolo della sua instabilità; […]

 

Ma io non credo però che la nostra sorte dipenda totalmente dal suo capriccio, ma  piuttosto da come ci poniamo di fronte alle circostanze che la nostra esistenza ci presenta davanti.

E ora la Pozione

Mi sono sempre sentita un po’ Serpeverde (una delle quattro case della scuola di Magia di Hogwarts), frequentata dai migliori pozionisti magici.

Come ho letto sul sito Potterpedia, l’abilità del Pozionista non dipende strettamente dalle sue capacità magiche, ma dal sapere preparare un'efficace pozione creando un'alchimia fra i diversi ingredienti e la sua perizia manuale, impiegata nelle diverse fasi della preparazione.

Seguendo questi suggerimenti, ho provato a realizzare una Pozione della Fortuna con i Fiori di Bach.  

  • Larch, aiuta ad acquistare fiducia nelle proprie capacità.
  • Mimulus, fa trovare dentro di noi, il coraggio per intraprendere nuove avventure.
  • Wild Oat, la bussola del sistema del dr. Bach, perché può indicarci la direzione giusta da prendere.
  • Gentian, il rimedio per vedere sempre il lato positivo delle situazioni.
  • Walnut, come rimedio di protezione dalle influenze esterne.
  • Cerato,  aiuta a seguire la nostra voce interiore, l’unica che sa cosa è giusto per noi.
  • Pine, perché anche se sbagliamo, non ci torturiamo se dovesse accadere.

Attendo i vostri commenti, se deciderete di sperimentarla…

Personalmente mi ha reso più ottimista solo pensandola e condividendola con voi.

Libro citato