Spesso io sono in astinenza da libri, e quando mi arriva un buon suggerimento, ho voglia di condividerlo poi con il mondo intero.
E' il caso di questo saggio scritto da Mark Rowlands "Il Lupo e il Filosofo", lezioni di vita dalla natura Selvaggia.
La persona che me lo ha consigliato, era stupita che non lo avessi ancora letto.
Ecco il perché...
Questa è la trama:
Mark Rowlands, giovane e inquieto docente di filosofia in un'università americana, legge per caso su un giornale una singolare inserzione, si incuriosisce e risponde. Qualche ora dopo è il padrone felice di un cucciolo di lupo, a cui dà nome Brenin ("re" in gallese antico).
Per undici anni, sarà lui la presenza più importante nella vita del professore, che seguirà ovunque: assisterà alle sue lezioni acciambellato sotto la cattedra, incurante degli iniziali timori e del successivo entusiasmo degli studenti, ne condividerà avventure, gioie e dolori, lo accompagnerà nei suoi spostamenti dall'America all'Irlanda alla Francia, dove Mark si trasferisce dopo aver troncato quasi ogni legame con i suoi simili.
E sarà, soprattutto, una fonte continua di spunti di riflessione e idee filosofiche perché, contrariamente allo stereotipo che ne fa un emblema del male, della ferocia, del lato oscuro dell'umanità, il lupo è per Rowlands metafora di luce e di verità, la guida per un viaggio interiore alla scoperta della propria più intima e segreta identità: "Il lupo è la radura dell'anima umana... svela ciò che rimane nascosto nelle storie che raccontiamo su noi stessi".
La sua natura selvaggia e indomabile, infatti, rivela a chi gli sta accanto un modo di vivere e di fare esperienza del mondo non solo radicalmente diverso da quello degli uomini, ma forse anche più autentico e appagante perché immune da doppi fini, da ogni atteggiamento di calcolo e manipolazione.
Questo libro mi ha mostrato una visione diversa di come deve essere la vita con un cane, o con qualunque altro animale. Non so voi, ma io passo la vita a vivere nel futuro, e raramente godo il momento presente. Sono sempre in attesa che avvenga qualcosa che la possa migliorare, e non mi fermo mai.
Gli animali, molto più saggi di noi, vivono il momento presente, il Qui e Ora, godendo ogni istante della loro felicità, non inquinandola con qualcosa che potrebbe venire (forse).
Scusatemi, io non sono una filosofa, non so spiegarmi meglio, per questo vi consiglio la lettura di questo libro.
Fa riflettere...
Camilla